Cosa prevede il decreto su lavoro, imprese e ospedali…..
Il 16 marzo il consiglio dei ministri ha varato un decreto da 25 miliardi di euro con le misure di contenimento dell’emergenza sanitaria ed economica, a sostegno di ospedali, famiglie e imprese.
Si tratta di un testo diviso in 122 articoli, pensato per rispondere alle necessità emerse dalla situazione straordinaria dovuta all’epidemia di coronavirus in Italia e che in particolare prevede lo stanziamento di 1,15 miliardi di euro per il servizio sanitario nazionale e 1,5 miliardi per il fondo per le emergenze nazionali gestito dalla protezione civile.
È stato usato tutto il limite di indebitamento autorizzato dal parlamento. Ma il presidente del consiglio Giuseppe Conte ha anticipato che ci sarà probabilmente un nuovo decreto economico ad aprile. Ecco le principali misure previste.
- Tasse. Dall’8 marzo al 31 maggio saranno sospesi i versamenti delle tasse, delle ritenute, dei contributi, dei premi assicurativi e dell’iva. Alla ripresa della riscossione, i versamenti sospesi saranno effettuati senza sanzioni e interessi, in un’unica soluzione o con un massimo di cinque rate mensili a partire dal maggio 2020.
- Mutui. Sospensione per 18 mesi delle rate di mutuo per l’acquisto della prima casa per le famiglie in difficoltà, che hanno perso il lavoro, ma anche per gli autonomi e i liberi professionisti che potranno certificare un calo del fatturato superiore al 33 per cento rispetto all’ultimo trimestre 2019 a causa della chiusura o della restrizione della propria attività per l’emergenza coronavirus. Per l’accesso al fondo non sarà richiesta la presentazione dell’Isee.
- Partite iva. Per chi ha una partita iva e nell’ultimo anno è rimasto sotto la soglia dei due milioni di euro per ricavi e compensi, è consentito di non procedere ai versamenti in scadenza nel mese di marzo. Gli adempimenti sospesi andranno effettuati entro il 30 giugno 2020.
- Indennità per partite iva, precari e atipici. Il decreto prevede un’indennità di 500 euro una tantum per partite iva e precari con contratti di collaborazione e atipici.
- Cassa integrazione. Sono previste fino a nove settimane di cassa integrazione per tutte le aziende, anche quelle con meno di cinque dipendenti e ammortizzatori per lavoratori stagionali, agricoli e del turismo.
- Indennità per chi è costretto a lavorare. È previsto un bonus di cento euro per chi nel mese di marzo ha continuato a lavorare nella sede dell’azienda.
- Congedo parentale. Il decreto prevede un congedo parentale a quindici giorni e un buono spesa per pagare la baby sitter da 600 euro (1,6 miliardi stanziati con un bonus ulteriore per il personale sanitario) per chi non può stare con i figli.
- Congedi speciali per i malati. Sono previste forme di congedo speciale per chi è malato oncologico o immunodepresso o ha malattie particolari. C’è la possibilità di usufruire del permesso previsto dalla legge 104 esteso da 3 a 12 giorni al mese, anche per i familiari.
- Licenziamenti. Per sessanta giorni nessuna azienda potrà licenziare, ma le aziende potranno ricorrere alla cassa integrazione.
- Udienze. Prorogata fino al 15 aprile prossimo la sospensione dei termini nei procedimenti civili, penali, tributari e militari.
- Carceri. Si potranno scontare ai domiciliari le pene detentive fino a 18 mesi “anche se costituenti parte residua di maggior pena”. Restano esclusi dal beneficio i condannati per reati di particolare gravità e quelli che hanno partecipato ai disordini del 7 marzo.
- Medici e infermieri. Sono stati stanziati 150 milioni per pagare gli straordinari a medici, infermieri e a tutto il personale sanitario.
- Sanità. Previste molte assunzioni, dall’Istituto superiore di sanità all’Inail fino al personale sanitario di porti e aeroporti e all’esercito. L’esercito assumerà 120 medici e 200 infermieri militari, con arruolamento temporaneo ed eccezionale della durata di un anno, che si aggiungeranno al personale militare sanitario già in servizio e con incarichi a tempo determinato, tecnici di biologia, chimica e fisica.
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