In piena emergenza Coronavirus l’Italia ha bisogno degli immigrati: questa la tesi sostenuta dal ministro Teresa Bellanova, nell’ambito dell’agricoltura italiana che è caratterizzata da una presenza diffusa di lavoratori stagionali stranieri.

Intervenuta ai microfoni di Circo Massimo su Radio Capital, il ministro delle Politiche agricole ha difeso senza mezzi termini i migranti: « Basta con le banalizzazioni degli anni scorsi, gli immigrati non sono nemici. Siamo noi ad aver bisogno di loro ». E ha sottolineato come il Nord sia in difficoltà nel far arrivare i lavoratori e le lavoratrici dai Paesi dell’Est: « Nonostante il corridoio verde per le merci e le persone non vogliono spostarsi: dobbiamo garantire loro che potranno lavorare in condizioni di assoluta sicurezza« .
Poi c’è anche il tema dei ghetti, colmi di lavoratori arrivati dal sud del mondo che lavorano nelle nostre campagne in nero: « Lì sta montando la rabbia e la disperazione, se non si fa qualcosa il rischio è che tra poco ne escano e non certo con un sorriso ». Dunque a suo giudizio bisognerebbe subito mettere anche loro in condizioni di lavorare in modo regolare « anche perché se certi processi non li governa lo Stato, ci pensa la mafia ». La renziana recentemente aveva sottolineato l’estrema necessità di regolarizzare i lavoratori stranieri: « Ci vuole un provvedimento urgente, oltretutto con la mancanza di stagionali stranieri rischiano i raccolti ».
« Pensare a riaperture »
La titolare del dicastero delle Politiche agricole, sulla scia della proposta di Matteo Renzi, ha parlato delle possibili riaperture graduali per far ripartire il Paese: « Grandissimo rispetto per per la scienza, è il punto di riferimento per salvaguardare delle persone, ma dobbiamo saper coniugare il rispetto delle competenze e fare lo sforzo per non scegliere le vie più semplici: chiudere tutto ». Sostiene che sia arrivato il momento di pensare alle riaperture e a nuovi modi di lavoro. La sfida ora riguarderà le classi dirigenti, che non dovranno « scegliere le scorciatoie » ma prediligere « le vie complesse », mettendo in sicurezza e pensando a un nuovo modo di produrre: « Non possiamo rischiare di andare fuori dalla competizione mondiale ».
Infine la Bellanova ha lanciato un appello a tutti, affermando che questo è il momento di scommettere sul sistema produttivo, imprese e lavoratori: quello sulla liquidità per le imprese « è un decreto che noi abbiamo fortemente voluto ». A salvare l’Italia non possono essere « finanziamenti a pioggia o assistenzialismo« , ma un sistema produttivo « competitivo a livello mondiale ».
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